Allenare lo sguardo, insegnare la sensibilità nei confronti della comunità e del territorio, accrescere la consapevolezza degli abitanti attraverso l’uso di strumenti e chiavi di lettura inusuali: ecco cosa succede quando si utilizza il filmato video quale strumento di narrazione e di interpretazione del territorio. Il valore delle immagini diventa funzionale, in questo senso, all’attivazione di corto-circuiti comunicativi efficaci per esplicitare le dinamiche del territorio.
In un periodo connotato dalla presenza di identità collettive residuali, concentrare i propri sforzi per comprendere il valore del patrimonio immateriale posseduto da una comunità, può costituire valida alternativa alle tradizionali modalità di lettura e di interpretazione di fenomeni sociali che investono contesti urbani di dimensioni medie. A maggior ragione se, come nel caso del progetto “Abruzzo reset”, che ha coinvolto Pescara e L’Aquila, le potenzialità espressive del mezzo audiovisivo si sposano con l’interattività e la fruizione allargata sul web.
Allargando l’ottica, e considerando l’audiovisivo quale industria culturale, nuove ed importanti evoluzioni di tipo normativo si profilano all’interno della Finanziaria 2008. Sulla base di modelli stranieri, prevalentemente francesi, sono state previste diverse misure per favorire progetti di legge a supporto della capacità propulsiva e per rafforzare la struttura produttiva del cinema italiano.
Una diffusa e puntuale dinamica dei meccanismi finanziari applicati all’estero, permette di individuare e di suggerire ipotesi di intervento per accrescere il peso dei finanziamenti e produrre effetti immediati sugli indicatori dell’intero mercato cinematografico. Si tratta di un cambiamento di prospettiva sostanziale che potrà favorire il circolo virtuoso per l’introduzione del necessario sistema di investimenti affinché il mercato italiano sia davvero competitivo a livello internazionale.