Social complexity and the dynamics of cultural pluralism | Complessità sociale e pluralismo culturale

In the pages of Tafter Journal, we have repeatedly addressed the theme of language and narrative as fundamental and inseparable elements of territorial transformations. Our task has been to confront the issues of places and their transformations as attentive observers, describing their changes. More than ever, our commitment is now focused on studying and deeply understanding the social complexity and cultural pluralism of our society.

Sulle pagine di Tafter Journal abbiamo affrontato più volte il tema del linguaggio e del racconto come elementi cardine ed indissolubili delle modificazioni di un territorio.
Il compito che ci siamo dati è stato quello di porci di fronte alle tematiche dei luoghi e delle loro trasformazioni come osservatori attenti a descriverne i mutamenti. Il nostro impegno è più che mai, ora, imperniato ad un studio e ad una forte comprensione della complessità sociale e del pluralismo culturale della nostra società.
Questo mese abbiamo centrato la nostra attenzione sul ruolo cardine che la cultura riproduce nella rappresentatività di un territorio e nella capacità di favorire forti progressi economici, che non sempre vengono colti da chi ci rappresenta.

Come verrà declinato in modo chiaro nel numero in corso, l’aumento della quantità e della ampiezza delle variabili e soprattutto la moltiplicazione delle relazioni di interdipendenza, ci impongono una precisa ridefinizione dei rapporti che esistono tra individuo e cultura. L’individuo e il linguaggio non sono più da considerarsi come qualcosa di monolitico, il racconto di un territorio non è più unico, ma sfaccettato; dove la molteplicità delle opzioni e dei racconti diversi non rimane, come nelle epoche passate, solo concetto descrittivo, ma rappresenta l’ideale della società moderna. Un patrimonio di conoscenze rappresentate non come una cosa sola ed inamovibile, ma come strumento indispensabile per affrontare un’analisi critica del rapporto della cultura con la memoria e la condivisione.

La domanda che ci poniamo è quella di come interpretare e di come rilevare il significato, quell’insieme di norme, valori e simboli. E quale è il ruolo della cultura in questa esegesi? Molti studiosi partono dal presupposto che il ruolo della cultura consista principalmente nel dare senso alle nostre azioni e un ordine alle nostre esperienze e ai nostri racconti, costituendo una forma di bussola del comportamento, altri pensano che la cultura non sia altro che un insieme di modelli concreti di comportamento – usi, tradizioni, ecc., ma con una serie di meccanismi di controllo che servono ad orientare.

Leggendo il numero, vi renderete conto che forse la cultura è un’ininterrotta costruzione sociale continuamente sottoposta al mutamento. Una costruzione sociale alle volta precaria, ma viva nella sua disarmonia, nella sua proliferazione di strumenti e percorsi narranti diversi. Molte volte agli occhi di chi legge non sempre risulta chiara e comprensibile, ma se uno guarda bene è piena di spunti ed elementi che rendono il territorio non solamente un contenitore di mutamento urbanistico e paesaggistico, ma culla di patrimonio intangibile disordinato ed intrecciato indispensabile per la costruzione di una società moderna.