“Fatti in cerca di idee” è il titolo emblematico del saggio di Raffaele Brancati sul sistema produttivo italiano. I fatti sono rappresentati dalle caratteristiche delle imprese che operano nel nostro Paese, mentre le idee di cui si necessita sono le politiche economiche di cui l’Italia sembra essere stata tanto parca nel corso degli ultimi decenni.
L’autore analizza e interpreta i risultati di due indagini svolte nel 2008 e nel 2009, mettendo in evidenza come molti degli studi di settore, che forniscono una descrizione delle dinamiche economiche che interessano il sistema industriale italiano, non riescano a “cogliere l’eterogeneità e la varietà degli operatori presenti”, e non prendano in considerazione i cambiamenti in atto e alcune realtà produttive, perché considerate marginali e poco rappresentative dei macro processi di cui si vuol rendere conto. Passando al setaccio oltre 47.000 interviste, Brancati offre una fotografia insolita del nostro tessuto produttivo, colto in un momento particolarmente significativo, a causa della grande crisi che ha investito l’economia mondiale. Un momento in cui non sono i più forti e più intelligenti a sopravvivere, ma i più adattabili – riprendendo la lezione darwiniana sull’evoluzione delle specie -, e in cui le imprese tendono a manifestare due necessità, diverse ma complementari: una interna strettamente connessa al ripensamento delle loro linee strategiche, l’altra esterna legata all’elaborazione di politiche industriali concrete e continuative. Al contrario degli altri Paesi europei, negli ultimi anni in Italia le imprese sono state testimoni di una totale assenza di politiche economiche in loro favore, ravvisabili solo in iniziative sporadiche e frammentarie, facendo registrare un calo consistente delle risorse erogate e uno scarso impegno nel miglioramento delle procedure dell’intervento pubblico.
Dall’insieme delle informazioni raccolte, l’autore, estrapola alcuni dati che restituiscono la misura dell’influenza esercitata da determinate scelte strategiche sul futuro delle industrie di ogni ordine e grado. La decisione, ad esempio, di espandere la propria attività oltre i confini nazionali è stata una strategia perseguita da molte imprese, con una percentuale di realtà produttive che intrattengono rapporti con l’estero che dal 14,1% del 2008 è passata al 16,8% del 2009. Una propensione questa che sembra avere delle ricadute positive sulla capacità delle imprese di innovare e di investire in programmi di ricerca e sviluppo. Focalizzando la propria attenzione sulle realtà piccole e piccolissime, Brancati mette in evidenza come nel 2009 il 5,8% delle micro imprese abbia intrapreso attività di ricerca e sviluppo, investendo circa l’11% del proprio fatturato. In tale tipologia di azienda risulta essere molto frequente l’utilizzo di canali internazionali per l’espletamento delle funzioni che rientrano nell’ambito della ricerca, attraverso collaborazioni con laboratori e centri di ricerca esterni, con istituti universitari e con altre imprese. Per Brancati, infatti, le realtà produttive si differenziano più che sulla base di indicatori di dimensione e di classe di fatturato, sulla base delle strategie che decidono di intraprendere e delle modalità e intensità con cui scelgono di competere in un mercato ormai globale. Tutti fattori che concorrono alla formazione di un sistema eterogeneo, dove le imprese dinamiche sono quelle che manifestano un maggior grado di eterogeneità. Scopo ultimo del volume è far emergere i bisogni espressi dalla componente più dinamica del nostro tessuto produttivo per indurre i policy maker a trovare regole migliori e a tracciare un insieme di linee guida capaci di condurre il comparto industriale italiano sulla strada della competitività e della crescita economica e sociale.
Fatti in cerca di idee
Il sistema italiano delle imprese e le politiche tra desideri e realtà
Raffaele Brancati
Donzelli 2010
Euro 17,50