Il Sistema Ambientale e Culturale “Parco delle Dune Costiere – Riserva di Torre Guaceto”: i punti di forza di un territorio ricco di storia e natura nel cuore del Mediterraneo

La Regione Puglia ha avviato la costituzione dei Sistemi Ambientali e Culturali (SAC). Il SAC “Dune Costiere – Torre Guaceto” mette insieme elementi storico-culturali, naturali e paesaggistici che si aggregano attorno alla Via Traiana. Il territorio è caratterizzato dagli ulivi monumentali, plurisecolari e dalla presenza di due aree protette. Il progetto di valorizzazione e gestione integrata del SAC punta a completare i processi già intrapresi (incluso il completamento di una rete ciclabile, facente parte della rete nazionale Bicitalia), ad una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile su scala sovracomunale.

1. Premessa

La Regione Puglia ha avviato la costituzione dei Sistemi Ambientali e Culturali (SAC) del territorio pugliese, intesi come aggregazioni di risorse ambientali e culturali che costituiscono dei “sistemi” integrati, riferiti ad aree sovra comunali. Il fine è quello di garantirne una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile. In altri termini queste risorse vengono messe in rete, integrate e valorizzate, attraverso un programma di interventi, per promuovere l’attrattività, lo sviluppo economico, la cooperazione fra istituzioni e l’iniziativa delle imprese. I Sistemi sono caratterizzati da una idea forza originale e sostenibile di sviluppo ed attrattività territoriale e da un progetto conseguente di valorizzazione e gestione integrata delle risorse ambientali e culturali.
I Sistemi Ambientali e Culturali vengono definiti attraverso una procedura negoziata tra Regione e territori proponenti. Attualmente sono al lavoro due “Tavoli Pilota”, rispettivamente relativi al sistema “Parco dell’Ofanto-Valle del Cervaro” e al Sistema “Parco Dune Costiere-Riserva di Torre Guaceto”. I tavoli sono stati attivati su richiesta dei territori interessati e stanno sperimentando un metodo trasferibile per la costituzione dei SAC e per la definizione degli interventi di valorizzazione e gestione. Dopo i progetti di integrazione e valorizzazione delle risorse individuate, i SAC dovranno dotarsi di Piani di Gestione, che verranno realizzati con la regia della Regione e sulla base di una metodologia unitaria, da centri di particolare esperienza e competenza scientifica sul tema. L’esecuzione dei Piani di Gestione dei SAC nei territori interessati sarà poi monitorata ed accompagnata dalla Regione, con l’obiettivo di ottenere effetti importanti in termini di sostenibilità, attrattività e sviluppo territoriale.

2. Descrizione del Sistema Ambientale e Culturale “Dune Costiere – Torre Guaceto”

Il SAC “Dune Costiere – Torre Guaceto” mette insieme elementi storico-culturali, naturali e paesaggistici di grande valore ed al contempo unici ed irripetibili, che connotano fortemente il territorio per la sua “mediterraneità”. Questi assets si aggregano attorno alla Via Traiana, che corre nella pianura che si estende nei territori di Fasano, Ostuni, Carovigno e Brindisi, ai piedi della Murgia di Sud-Est, in una fascia di territorio lambita dal mare Adriatico, dove la natura è fortemente caratterizzata dalla presenza di piante eliofile, sempreverdi, che sono quelle della macchia mediterranea e della lecceta presenti nelle aree naturali costiere, pedecollinari e collinari, e l’ulivo nelle aree agricole della pianura. Dalla collina, guardando verso il mare, si rimane rapiti dalla visione di un paesaggio olivetato sconfinato, che si perde a vista d’occhio fino alla linea di costa e dal fatto che esso è caratterizzato da ulivi monumentali, plurisecolari e millenari di straordinaria bellezza, dal tronco possente e contorto. Il portamento maestoso della pianta con un tronco che raggiunge dimensioni notevoli, è dovuto alle particolarmente miti condizioni climatiche che concedono lunga vita a questi “patriarchi verdi” che con l’età ingrossano il tronco spiralandosi su sé stessi in senso orario.
Lungo la linea di costa man mano l’uliveto lascia il posto alla macchia mediterranea, agli stagni retrodunali e poi ai cordoni dunali, aree che offrono rifugio all’avifauna migratoria e che individuano Siti di Interesse Comunitario (SIC) ai sensi della Direttiva Habitat dell’Ue (92/43/CEE), in quanto sono ivi presenti habitat e specie a rischio di estinzione, da preservare per la tutela della biodiversità. E’ in questo territorio che insistono le due aree protette da cui il SAC trae il nome, rispettivamente il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre S.Leonardo” (che insiste nei comuni di Fasano ed Ostuni) e la Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto (un’area marina protetta ed una riserva terrestre ricadente nei comune di Carovigno e Brindisi). Le due aree naturali protette, incluse nella rete ecologica europea “Natura 2000”, hanno caratteristiche simili tra loro: ciascuna estesa 1.100 ha, lungo 8 km di costa, presidiata da torri aragonesi di avvistamento (Torre Guaceto e Torre San Leonardo), comprendono – lungo la costa – i cordoni dunari, coperti con rara vegetazione a ginepro, e zone umide, oltre ad un sistema agricolo – nell’entroterra – interessato dalla presenza degli oliveti monumentali plurisecolari: molti di questi alberi hanno la stessa età della Via Traiana, altri addirittura la precedono. La loro storia quindi si intreccia con quella di questa importante via romana di comunicazione, risalente al 109 d.C. la quale attraversa tutta la piana olivetata dall’antica Egnazia in agro di Fasano, fino ad Ostuni, Carovigno e procede quindi in direzione Brindisi fino a raggiungere le colonne romane dell’antico porto. Ai lati di questa importante arteria romana, militare prima e commerciale poi, tanti sono i frantoi ipogei che furono ricavati nelle cavità naturali modellate dall’uomo. Molti sono di origine romana, spesso ammodernati in epoca medievale. Hanno continuato a lavorare fino a metà ‘800 quando sono stati sostituiti da quelli epigei più funzionali e produttivi. Solo nell’agro di Ostuni sono stati censiti più di 70 frantoi ipogei. La vicinanza a questa antica via consentiva il trasporto dell’”oro liquido” verso i porti commerciali del Salento, e ciò spiega come mai tanti frantoi siano disseminati lungo il suo percorso. Molti di essi si trovano in corrispondenza di masserie a torre, veri fortilizi con una tipica architettura militare, realizzate a partire dal XVI sec. allo scopo di presidiarli.
In questo contesto, connotato dalle citate due aree protette e dagli uliveti secolari che rappresentano uno dei paesaggi “culturali” più antichi del Mediterraneo, simbolo indiscusso della Puglia, stupisce la elevata densità di beni ambientali e storico-culturali. La Via Traiana è il filo conduttore per gran parte di queste testimonianze sviluppatesi nei secoli lungo il suo percorso: gli insediamenti rupestri, i frantoi ipogei romani e medievali, il sistema di masserie storiche seicentesche, gli insediamenti rupestri bizantini con i numerosi luoghi di culto, ma anche i muretti a secco, i terrazzamenti, che sono stati determinanti nel modellare il paesaggio.
A questo patrimonio si aggiungono poi – solo per citarne alcuni –  l’area archeologica di Egnazia e di S.Maria D’Agnano; il Museo delle Civiltà Preclassiche di Ostuni; le torri aragonesi che punteggiano il litorale; il Dolmen del II millennio A.C. e le lame.
Le lame, a loro volta caratterizzano fortemente questo territorio. Sono fiumi fossili all’interno dei quali è presente una lussureggiante vegetazione spontanea che offre rifugio a numerose specie animali: veri e propri scrigni di biodiversità, sono dei corridoi ecologici di notevole valore naturalistico. Lungo le pareti delle lame sono presenti grotte che rappresentano i più antichi luoghi di frequentazione umana di questa parte di Puglia. Qui la presenza umana ha lasciato numerose testimonianze, come luoghi di culto riccamente affrescati, abitazioni, luoghi di trasformazione dell’olio e di ricovero di animali, veri e propri villaggi rupestri.
La presenza di tutti questi beni naturalistici, culturali e paesaggistici di pregio; le numerose e particolari esperienze sino ad oggi maturate in questo territorio – illustrate nel paragrafo che segue – in termini di sperimentazione di modalità sostenibili di fruizione del territorio; di conduzione sostenibile dell’attività agricola e della pesca; di capacità di concertazione dei vari attori locali per avviare iniziative di sviluppo sostenibile, hanno rappresentato delle motivazioni forti perché il Sistema Ambientale e Culturale “Dune Costiere-Torre Guaceto” diventasse uno dei due tavoli pilota attivati dalla Regione Puglia.

3. Alcune significative esperienze già maturate all’interno del Sistema Ambientale e Culturale “Dune Costiere – Torre Guaceto”

Questo territorio ha già maturato diverse esperienze degne di nota non solo per la loro natura intrinseca ma anche per la crescita culturale e del capitale umano che hanno determinato, e per le opportunità che hanno generato in termini di infrastrutture materiali ed immateriali. Queste rappresentano un ottimo punto di partenza per spiccare il salto verso un vero e proprio sistema integrato, così come concepito nel concetto di SAC.
Da una parte il sistema di risorse ambientali e culturali molto articolato caratterizzante il territorio del SAC “Dune Costiere – Torre Guaceto” esercita un certo appeal ed ha determinato negli ultimi anni un incremento della domanda da parte di fruitori attratti dalla bellezza del paesaggio agrario e naturale. Esso è fruibile percorrendo una fitta trama di sentieri, tratturi e passatoi, anche con l’aiuto di guide esperte. La gran parte delle masserie e dei relativi frantoi ipogei risultano attualmente ristrutturate e recuperate per svolgere attività agrituristica e di ospitalità rurale. Solo nella piana olivetata tra Ostuni e Fasano vi sono 25 agriturismi, oltre ad un numero elevatissimo di B&B, che fanno di quest’area un vero e proprio distretto dell’agriturismo, non solo pugliese ma dell’intero sud Italia. Ciò ha garantito oltre al recupero storico-architettonico di questi fabbricati e alla riqualificazione rurale delle aree circostanti, un importante veicolo di promozione e commercializzazione dell’olio di oliva ottenuto dagli uliveti secolari, contribuendo indirettamente alla tutela di questo paesaggio.
Nel contempo vi sono numerose iniziative messe a segno nell’ambito delle due aree naturali protette delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo e di Torre Guaceto che rappresentano – per molti versi – un percorso virtuoso già intrapreso verso il processo che si intende realizzare con il SAC. Vi sono, per esempio, esperienze concrete di sperimentazione di modelli di turismo, agricoltura e pesca sostenibile; come numerose esperienze di coinvolgimento degli attori locali nei processi di sviluppo, di concertazione, animazione, sensibilizzazione.
Le due aree protette delle Dune Costiere e di Torre Guaceto hanno, inoltre, messo a regime una serie di servizi per la fruizione sostenibile sia in terra che in mare, che vanno dalle escursioni in bici – con o senza guida –,  alle passeggiate a cavallo, allo snorkeling, al trekking, alle guide naturalistiche, alla realizzazione di eventi di grande richiamo legati alla natura ed all’educazione ambientale. Sono dotate, rispettivamente, di un centro visita ed infopoint decentrati, che forniscono informazioni e materiale informativo, dove è possibile noleggiare bici, prenotarsi per i diversi eventi e manifestazioni che si svolgono nelle due aree protette. La Riserva di Torre Guaceto si è dotata di mezzi navetta per evitare il parcheggio selvaggio vicino alle dune e alla macchia mediterranea.
Di notevole interesse sono le iniziative che l’Ente Parco delle Dune Costiere sta realizzando per favorire la mobilità lenta e sostenibile, anche puntando sull’accordo tra Regione Puglia e Ferrovie dello Stato per il trasporto gratuito delle bici su tutti i treni regionali. Il Centro visita denominato Casa del Parco è ospitato all’interno della stazione ferroviaria dismessa di Fontevecchia, una piccola stazione di campagna immersa tra oliveti pluricentenari, raggiungibile dall’antica via Traiana. I 18 km del tratto ostunese della Traiana fanno parte della “Via Adriatica (Itinerario n. 6 di Bicitalia)”, un tragitto cicloturistico di lunga percorrenza che da Venezia costeggia tutto il litorale Adriatico fino a giungere al capo di Santa Maria di Leuca: è questa una novità di rilievo, in considerazione del fatto che non ci si limita ad avere una rete ciclabile locale, ma essa è connessa ad un tracciato viario nazionale – Bicitalia. A supporto di questa modalità di fruizione in bicicletta è in fase di realizzazione un’Albergabici del Parco con annesso Bicigrill per cicloturisti ed officina per le riparazioni, presso la ex Casa Cantoniera dell’ANAS sita lungo l’ex SS 16 Ostuni – Fasano. L’Albergabici è poco distante (circa 300 m) dalla Via Adriatica e a 3 km dalla stazione di Cisternino capolinea dell’intermodalità treno + bici.
Queste tipologie di intervento sono le uniche del loro genere in Puglia, dove una Casa Cantoniera dell’ANAS ed una Stazione ferroviaria di campagna sono passate dall’essere strutture a supporto della “mobilità pesante” a divenire strutture a servizio della “mobilità dolce”.

Un’altra iniziativa degna di nota è legata alla riattivazione dell’impianto di acquacoltura di Fiume Morelli, salvato dal degrado grazie ad interventi di ristrutturazione effettuati dal Comune di Ostuni. Si è voluto, oltre che recuperare fisicamente un luogo di interresse storico e culturale, ripristinare l’allevamento ittico. Il metodo di acquacoltura che si pratica è certificato come “biologico”, non comporta immissione artificiosa di pesce e di mangimi nelle vasche, ed è basato sull’ingresso naturale del pesce dal mare attraverso le chiuse. L’area è fruibile, dotata di percorsi didattici e di capanni di osservazione per l’avifauna, si organizzano attività di educazione ambientale, ed eventi culturali come il teatro in natura.
Si segnala anche l’avvenuta realizzazione ed allestimento di poli museali con la creazione di nuovi siti di interesse archeologico e culturale (Lama d’Antico, Santa Maria d’Agnano, Museo delle Civiltà Preclassiche) messi in rete tra loro ed integrati con un importante sito archeologico nazionale già esistente come quello di Egnazia.

Di assoluta importanza sono infine le diverse iniziative realizzate nell’area del Parco delle Dune Costiere a tutela del paesaggio degli uliveti secolari e del suo olio, come:
–    la nascita della prima DOP sull’olio extravergine di oliva in Europa, la DOP “Collina di Brindisi” che prevede nel suo disciplinare di produzione che l’olio debba provenire per almeno il 75% da piante appartenenti alla cultiva “Ogliarola salentina” che si identifica con la pianta di olivo monumentale;
–    la realizzazione della Strada dell’olio DOP “Collina di Brindisi” che mette insieme aziende olivicole, agrituristiche, frantoi oleari e centri storici, e promuove prodotto e territorio attraverso itinerari opportunamente segnalati;
–    la realizzazione, nell’ambito di un progetto di cooperazione transnazionale con la Siria di un itinerario denominato “Itinerario del Parco Agrario degli Ulivi Secolari” che mette insieme frantoi storici, piantate secolari, zone archeologiche, antichi tratti stradali;
–    l’avvio proprio quest’anno di un progetto per la produzione di olio extravergine biologico recante sull’etichetta la menzione speciale “da oliveti secolari di Puglia” ai sensi dell’art. 7 della L. R. n. 14 del 4 giugno 2007, norma che prevede una serie di misure a tutela degli ulivi monumentali. La menzione innanzi richiamata mira alla tutela del paesaggio agrario degli olivi secolari attraverso la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva ottenuto dalle piante monumentali. Attorno a questa idea è sorta recentemente una Comunità di olivicoltori i quali hanno condiviso i principi della tutela del paesaggio agrario, della biodiversità, dell’agricoltura biologica e della legalità. Questo progetto di promozione dell’olio degli ulivi secolari vede la collaborazione, al fianco degli olivicoltori, dell’azienda agricola dell’Istituto Agrario Pantanelli di Ostuni, della cooperativa Libera Terra Puglia che gestisce gli oliveti secolari dello stesso Istituto, di Slow Food e della cooperativa di produttori biologici di Alce Nero.

4. Il valore aggiunto che deriverà dalla realizzazione del SAC

Il progetto di valorizzazione e gestione integrata del SAC punta a dare forza alle diverse iniziative già avviate negli ultimi anni, al fine di addivenire al completamento dei processi di valorizzazione e gestione integrata delle risorse ambientali e culturali presenti, e ad una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile. In questa logica un ruolo importante viene attribuito al completamento della rete della mobilità ciclabile. Le azioni di integrazione e messa in rete di tutti gli attrattori culturali e ambientali richiede anche la messa in rete del capitale umano impegnato nella erogazione dei servizi di conoscenza e fruizione del territorio e di rappresentazione culturale dello stesso. L’obiettivo è qualificare e promuovere la cooperazione tra i soggetti coinvolti nella gestione degli attrattori culturali e ambientali (Parchi naturali, siti archeologici e museali, insediamenti rupestri, castelli e torri costiere, ecc.) attraverso:
–    il coordinamento e la promozione comune delle attività e dei servizi rivolti alla conoscenza e fruizione di tali attrattori (visite ed escursioni a piedi o in bicicletta nelle aree naturali e rurali con degustazione delle produzioni locali presso  masserie e frantoi ipogei);
–    la realizzazione di un marchio dell’area SAC a garanzia del livello di qualità ambientale, dei prodotti e dei servizi offerti e delle produzioni agricole connesse al paesaggio degli olivi monumentali;
–    formazione continua finalizzata alla cooperazione tra le strutture ricettive, gli enti di gestione dei beni ambientali e culturali, le imprese eroganti i servizi di conoscenza e fruizione rientranti nell’area SAC;
–    comunicazione e promozione unica dell’intero territorio del SAC al fine di integrare la conoscenza e l’offerta dei servizi di tutti gli assets territoriali;
–    sperimentazione di forme di commercializzazione unica dei servizi finalizzati alla conoscenza dei beni ambientali e culturali (es. biglietto unico per la visita dei musei e la conoscenza dei parchi e delle aree naturali protette).
Una sfida importante questa, che vedrà coinvolti gli operatori dei settori culturale e ambientale, gli enti locali, gli operatori agricoli e agrituristici, custodi di un paesaggio agrario millenario, in un progetto comune di valorizzazione e gestione integrata delle risorse ambientali e culturali del territorio al fine di garantirne una fruizione unitaria, qualificata e sostenibile.

Bibliografia
A. Calderazzi, L’architettura rurale in Puglia – Le Masserie,  Fasano, Schena Ed. 1991
A. Sozzi, Le Masserie di Ostuni,  Fasano, Schena Ed. 1991
A.Sigismondi,N.Tedesco, Natura in Puglia, M. Adda Ed. Bari, 1990
G. Ciola, Il Sito di Interesse Comunitario Litorale brindisino e Parco regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, Comune di Ostuni, Progetti per Comunicare  Editore, 2007
G. Ciola, “Bio-itinerario nella provincia di Brindisi”, Mappa tematica con itinerario del “biologico” tra aziende agricole, masserie agrituristiche, masserie didattiche e punti vendita che producono prodotti da agricoltura biologica, Provincia di Brindisi, 2008
G. Ciola, L’Oro dei Giganti – gli olivi millenari di Puglia, Giunti Editore, Firenze, 2010
G. Ciola, A. Cicolella, F. Tanzarella, “Studio e progettazione di un modello ecosistemico-territoriale  per la realizzazione di una rete ecologica del territorio dell’Alto Salento”, GAL Alto Salento – Iniziativa Comunitaria Leader Plus 2000-2006 Ostuni (BR), 2009
G. Ciola, D. Pernotti, N. Tedesco, Ulivi, sculture viventi nella Riserva Naturale di Torre Guaceto, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Edizioni L’Orbicolare, 2007
G. Ciola, G. Cataldi, F. Suma, Linee guida per l’introduzione della multifunzionalità e del metodo di produzione biologico nelle aziende agricole dell’Alto Salento,  CIHEAM Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, 2006
G. Ciola, F. Suma, F.Tanzarella, “Strada del Parco Agrario degli Ulivi secolari dell’Alto Salento e la Strada dell’Olio dell’Ibled region (Siria)”, Mappa tascabile bifacciale con percorsi mediterranei di valorizzazione dell’olio di oliva che vede coinvolti l’Italia e la Siria. Cooperazione transnazionale “LEADERMED” Asse II.2 “Cooperazione Transnazionale” del PSL del GAL Alto Salento, Progetti per Comunicare  Editore, 2007
G. Ciola, G. Flore, Turismo e agricoltura sostenibili nel Parco delle dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo e nel sistema delle aree protette in provincia di Brindisi, Comune di Ostuni, 2008
G. Ciola, G. Flore, F. Tanzarella, “Studio e progettazione di sistemi per la salvaguardia e sostegno della biodiversità floro-faunistica del territorio dell’Alto Salento”, GAL Alto Salento – Iniziativa Comunitaria Leader Plus 2000-2006 Ostuni (BR), 2009
G.Ciola, F.Tanzarella, “Un suggestivo percorso naturalistico tra gli antichi santuari della Murgia di Ostuni”, rivista annuale di Storia del territorio delle Murge “Riflessioni-Umanesimo della Pietra”, Martina F.ca (Ta)
R. De Vita, Castelli, torri ed opere fortificate in Puglia, Bari, 1974