In cammino nel paesaggio: questioni di geografia e urbanistica

Nel volume dal titolo In cammino nel paesaggio: questioni di geografia e urbanistica, Arturo Lanzani tratta i temi del paesaggio e del suo rapporto con l’urbanistica contemporanea. Ne delinea i tratti distintivi e propone una chiave interpretativa funzionale a uno sviluppo fuori dalle logiche di urbanizzazione diffusa e indiscriminata, concependo il paesaggio come spazio aperto dove la lentezza non è sinonimo di arretratezza e sottosviluppo ma di un diverso modus vivendi.

In cammino nel paesaggio: questioni di geografia e urbanistica, è l’ultimo saggio di Arturo Lanzani, docente di Geografia del paesaggio e dell’ambiente e di Progettazione urbanistica presso la Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano. Si tratta di una ricerca sui nuovi modi di vivere e concepire lo spazio che, per dirla con Latouche, decresca serenamente e riveda i processi di urbanizzazione, fuori dalle logiche di sviluppo indiscriminato e di mero consumo di suolo.
L’organizzazione degli spazi urbani parte quindi da un’analisi accurata del territorio. Nel caso italiano, l’autore si riferisce ad alcuni ambiti del paesaggio come a “territori lenti”, intendendo quelle aree di provincia che si contrappongono al concetto di metropoli, dove l’applicazione del concetto di lentezza non denota ritardo o arretratezza quanto un’altra attitudine, un differente movimento. Ne deriva che lo sviluppo urbanistico deve poggiare su un approccio analitico meno generalista, che guardi alla conformazione e alle singolarità della domanda delle diverse aree territoriali, offrendo soluzioni sostenibili e vicine alle necessità reali del luogo. L’autore, però, mette in guardia il lettore rispetto all’uso semplicistico del concetto identitario che caratterizza il territorio, che rischia di banalizzare le complesse relazioni contemporanee tra gli individui e i luoghi in cui vivono. Da questo ammonimento nasce un auspicio basato sulla concezione del paesaggio non più inteso come espressione concreta di una società, quanto piuttosto come luogo di convivenza, come medium funzionale alla convivenza di individui che non necessariamente condividono i medesimi valori.
Lanzani si schiera apertamente contro la nuova ondata di diffusa urbanizzazione, a favore di una logica di contenimento e oculatezza nell’uso del suolo, ponendo l’accento sulla forma che questa espansione diffusa deve prendere. Contestualmente, si sottolinea la necessità di mettere in comunicazione il patrimonio del passato con le necessità sociali e insediative attuali partendo dalla premessa che il suolo non può più essere solo uno strumento funzionale ad accogliere gli edifici ma l’ideale, essenziale e rispettoso dialogo tra storia e natura.
L’autore si sofferma, inoltre, sul concetto di spazio “esterno”, partendo dal presupposto che lo spazio abitabile non è solo quello interno alle nostre case ma anche quello al di fuori dei loro muri. La necessità di vivere gli spazi aperti, spesso molto più vicini alle nostre case di quanto possiamo immaginare, è sintomo della volontà di sperimentare un altro tipo di movimento e di gestione del tempo, maggiormente in relazione con i ritmi della natura e del corpo. Da qui si muove un’interessante analisi del trend, sviluppatosi negli ultimi quindici anni, che fa della green economy, del concetto di slow food e del trittico agro-cultural-turistico il baluardo di una nuova filosofia. In termini paesaggistici, significa trovare una mediazione tra la semplice conservazione del paesaggio e la valorizzazione dello stesso portata all’eccesso mediante strumenti di spettacolarizzazione che lo deprivano della sua vera natura storico-culturale.

In cammino nel paesaggio
Questioni di geografia e urbanistica
Arturo Lanzani
Carocci editore, 2011
Euro 19,50