Il riferimento immediato è al nobel Amartya Sen, il quale teorizza che ad aumento delle “capabilities”, della “capacitazione” degli individui in paesi liberi e democratici, si accresce il serbatoio di informazioni e conoscenze su cui basarsi per compiere scelte lungimiranti e per adottare comportamenti improntati a flessibilità e a capacità di adattamento alla complessa realtà contemporanea.
Ecco perché la cultura ed un elevato livello di scolarizzazione sono da considerarsi come elementi che differenziano le società più avanzate, poiché allenano alla comprensione dei fenomeni complessi, radicano l’abitudine al pensiero critico e impostano una forma mentis aperta al cambiamento e alla ricerca di soluzioni innovative, via alternativa, complementare, alla creazione di benessere comune.
Basti pensare alle soluzioni creative introdotte dall’evoluzione di media tecnologicamente avanzati, i quali hanno imposto modalità di interazioni non preventivabili, né lontanamente immaginabili, frutto di processi ideativi nati in contesti aperti alla fertilizzazione incrociata e alla sperimentazione. Sebbene nel settore delle nuove tecnologie le capacità previsionali continuano a scontrarsi con realtà foriere di cambiamenti inaspettati, il terreno virtuale ha permesso di avviare sistemi di intersezioni tra media differenti che hanno arricchito ed ampliato la visione. L’avvento delle modalità di network sociale ha impresso notevoli cambiamenti anche in ambito di produzione artistica e culturale, proponendo nuovi spazi all’interno dei quali l’agire artistico si concretizza dando luogo a forme inaspettate ma in grado di assicurare una partecipazione allargata.
La cultura assicura anche un aumento della professionalità poiché allena al pensiero creativo, fonte di vantaggio competitivo per molte imprese del terziario avanzato e dunque foriera di crescita economica. In qualche modo l’arte si afferma anche un legame piuttosto forte tra benessere e produzione di senso nell’ambito della vita degli individui. Ed è anche in questo spazio si concretizza l’interesse da parte di attori economici quali le imprese che, pur muovendo passi intimiditi tra il senso di timore reverenziale verso il mondo artistico, e la poca dimestichezza a trattare con argomenti non di stretta pertinenza economica, cominciano a domandarsi quale ruolo assumervi, anche in virtù della capacità di farsi portatori di iniziative che possono suscitare interesse e crescita delle comunità coinvolte.