Il territorio delle Cinque Terre si caratterizza per la presenza dei terrazzamenti, o fasce, dovuti alla particolare tecnica agricola tesa a sfruttare per quanto possibile i terreni posti in forte pendenza. L’area dal 1997 appartiene al sito UNESCO “Portovenere, Cinque Terre e le isole Palmaria, Tino e Tinetto”, iscritto nella categoria dei “paesaggi culturali” della Lista Patrimonio Mondiale dell’Umanità (WHL) in base ai criteri ii, iv e v.
La motivazione dell’iscrizione evidenzia la particolarità del paesaggio dell’area, caratterizzato dal delicato equilibrio nel rapporto tra uomo e natura: “La riviera ligure orientale delle Cinque Terre è un paesaggio culturale di valore eccezionale, che rappresenta l’armoniosa interazione stabilitasi tra l’uomo e la natura per realizzare un paesaggio di qualità eccezionale, che manifesta un modo di vita tradizionale millenario e che continua a giocare un ruolo socioeconomico di primo piano nella vita della comunità”.
Il paesaggio delle Cinque Terre è stato creato nel corso dei secoli dall’uomo, con un lavoro costante e collettivo che ha prodotto un’architettura sui generis; nelle Cinque Terre le leggi dell’equilibrio ecosistemico della natura – della stabilità dei suoli, del regime delle acque e della biodiversità – sono state profondamente modificate dall’azione umana. Gli assetti naturali dei suoli e del drenaggio sono stati trasformati dal sistema dei terrazzamenti che, nel periodo della sua massima estensione, si sviluppava per più di mille ettari, cioè, approssimativamente, per circa un terzo del territorio del parco.
Nelle aree terrazzate la vegetazione spontanea è stata sostituita dalle colture agrarie: in percentuale maggiore dalla vite, in misura minore dall’ulivo, in passato anche dalla coltura dei gelsi e poi da quella degli agrumi. Anche i boschi di castagno sono stati introdotti per integrare le economie agricole locali e fornire il materiale per costruire mobili, attrezzi, i sostegni della vite ed utensili vari, oltre ai prodotti alimentari derivati dalle castagne. L’economia delle Cinque Terre, da sempre, è basata sulle attività agricole, concentrate in massima parte nella coltivazione dei vigneti che tuttavia nel corso degli anni hanno subito un lungo processo di abbandono, con conseguenze che possono mettere a rischio la sopravvivenza stessa del paesaggio.
Attraverso il sistema dei terrazzamenti, infatti, è stata garantita la sopravvivenza per le generazioni future, poiché sono state create le condizioni ambientali per poter coltivare le forme agricole della vite e dell’olivo, in grado di sostenere le economie rurali. Il permanere delle comunità è stato inoltre reso stabile tramite la realizzazione di un sistema insediativo in grado di integrarsi con le condizioni ambientali e con il sistema economico.
L’iscrizione alla Lista Patrimonio Mondiale e l’istituzione del Parco Nazionale delle Cinque Terre (1997) hanno contribuito a far diventare questo tratto di costa ligure una meta del turismo mondiale e al tempo stesso a portarla all’attenzione della comunità scientifica internazionale, avviando un primo processo di ri-costruzione di una immagine identitaria che nel corso del tempo era andata parzialmente disgregandosi.
I drammatici eventi alluvionali che hanno così duramente colpito i borghi di Vernazza e Monterosso al Mare nelle Cinque Terre, impongono l’attuazione di un piano di rinascita che sia capace da un lato, di rispondere ai bisogni contingenti della Comunità locale e, dall’altro, di cogliere l’unicità del momento per attivare un modello d’innovazione e di sviluppo sostenibile e partecipato.
A fronte della diversità degli interventi da apportare, la loro intima connessione rende opportuna la definizione di un piano integrato di rinascita e sviluppo, che adotti una visione temporale estesa e che strutturi le politiche all’interno di un disegno unitario di sussidiarietà nella sua duplice dimensione orizzontale e verticale, coinvolgendo responsabilmente i diversi livelli istituzionali competenti insieme a soggetti economici e sociali.
Con il continuo coinvolgimento dei cittadini, si è cercato di arrivare alla definizione di linee guida, di contenuti essenziali, di fonti di finanziamento e modalità di gestione racchiusi all’interno di un Piano di Azione Locale che possa servire anche come modello per altre situazioni e realtà territoriali.
Naturale premessa la messa in sicurezza e la realizzazione dei lavori in somma urgenza, da attuarsi con le risorse comunitarie, nazionali e regionali a disposizione.
Nel caso di Vernazza, oggetto del presente intervento, poi, l’occasione potrebbe inoltre essere opportuna per la definizione del nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC) da elaborare attraverso un Laboratorio partecipato dalla cittadinanza.
Ispirandosi al concetto di sviluppo sostenibile, il piano si articola in due macroaree:
1. Sostenibilità ambientale;
2. Sostenibilità sociale ed economica.
1. Sostenibilità ambientale
La prima macroarea a sua volta si struttura in cinque aree di intervento:
1a. Gestione del suolo e messa in sicurezza;
1b. Energia;
1c. Rifiuti;
1d. Gestione degli scarichi;
1e. Mobilità.
1a. Gestione del suolo e messa in sicurezza
Qualsiasi azione di sviluppo per questi territori deve necessariamente presupporre un ampio intervento di messa in sicurezza degli abitati dal rischio di dissesto idrogeologico, che dovrà essere accompagnato dalla creazione di un efficiente sistema di sicurezza e di evacuazione in grado di funzionare rapidamente in caso di pericolo derivante dal manifestarsi di un evento straordinario.
Per quanto attiene il consolidamento dei versanti dovranno essere adottati sistemi a basso impatto paesaggistico accanto ai quali rappresenta un elemento imprescindibile la tutela attiva del territorio mediante una migliore gestione del patrimonio forestale e il mantenimento e la diffusione delle pratiche agricole.
La sinergia tra azioni e progetti sarà fondamentale per il conseguimento dei migliori risultati. In tale quadro anche la collaborazione con CAI e WWF e l’integrazione con altri progetti europei in corso, quali Vitour Landscape, finanziato con fondi Interreg IVC, e che a livello locale opera sul tema della sentieristica, costituirà un punto di forza della strategia operativa.
1b. Energia
Insieme alla messa in sicurezza dei versanti, quello energetico rappresenta il nodo prioritario da sciogliere. Il settore energetico risulta infatti tra i principali ambiti nei quali è necessario intervenire, sia perché in esso si individuano le principali responsabilità dei cambiamenti climatici e dei conseguenti disastri ambientali, sia perché politiche energetiche più sostenibili possono essere generatrici di ricadute positive anche per la gestione e la manutenzione del territorio.
Gli avvenimenti calamitosi hanno provocato la completa distruzione delle arterie principali delle reti di approvvigionamento. A Vernazza, il grande serbatoio di GPL che era collocato a monte dell’abitato, sufficiente a soddisfare il fabbisogno di gas del borgo anche nei periodi di maggiore carico antropico, è stato pericolosamente trascinato via dalla corrente.
Al fine di giungere alla delineazione di un piano energetico integrato per il Comune di Vernazza, dovrà essere effettuata un’analisi dei consumi e del bilancio energetico per il territorio comunale. Con il supporto degli uffici comunali verranno raccolti i dati relativi al consumo termico ed elettrico con riferimento all’ultimo triennio. Tali valori saranno successivamente ripartiti tra i vari settori del residenziale, del terziario, dell’agricolo e, nel caso sia rilevato, del manifatturiero.
Soltanto attraverso la stima dei fabbisogni energetici potranno essere individuate, tra un ampio spettro di opzioni, le tecnologie a fonte rinnovabile e/o convenzionale che meglio si adattano alle esigenze del Comune.
Dato che molte zone sono sottoposte a vincolo paesaggistico, lo sfruttamento dell’energia solare dovrà essere studiato con l’indispensabile coinvolgimento della Soprintendenza, in modo da permettere l’autoproduzione di energia senza che vi siano rilevanti impatti estetici sul paesaggio.
In un’ottica di pianificazione integrata, si dovranno valutare le opportunità offerte dallo sfruttamento della biomassa boschiva locale per la produzione di calore da materiale legnoso proveniente da un’accurata e costante manutenzione e coltivazione dei boschi che potrà avvenire non soltanto a fini energetici.
Accanto allo sfruttamento delle biomasse verrà analizzata la possibilità di utilizzare pompe di calore ad acqua di mare per il riscaldamento e raffreddamento degli immobili.
Per quanto attiene all’illuminazione pubblica, dovrà essere colta l’occasione per una riqualificazione in grado di valorizzare più efficacemente la straordinaria scenograficità del borgo e si studieranno interventi di razionalizzazione energetica mediante l’adozione di tecnologie più avanzate.
Per ciascuna delle soluzioni considerate si utilizzeranno gli strumenti valutativi offerti dall’analisi costi-benefici (ACB) in modo da consentire alle amministrazioni e alle comunità di poter individuare le possibilità che più si adattano al contesto sia sotto il profilo tecnico, che economico ed ambientale.
Ulteriore intervento dovrà essere quello della predisposizione di una cablatura a banda larga per la connessione ad internet. Per le fibre ottiche è stato concluso un accordo con Telecom.
1c. Rifiuti
L’obiettivo condiviso è l’adozione di un efficace sistema per la raccolta differenziata in grado di sostenersi anche durante i periodi di maggiore pressione antropica e che sia nel miglior modo armonizzato con le caratteristiche estetiche del borgo. Parallelamente, si prevede la progettazione di un sistema di contenimento e di riuso dei rifiuti.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti organici dovrebbe essere valutata l’opportunità di creare un punto di stoccaggio intercomunale attraverso il coinvolgimento dei comuni limitrofi. Il compostaggio di questi rifiuti consentirà un riutilizzo in agricoltura. Nella parte alta dell’abitato, nei pressi del campo sportivo, si prevederà la creazione di un’apposita isola ecologica.
1d. Gestione degli scarichi
Gli eventi alluvionali hanno arrecato seri danni alla rete fognaria. Accanto ad un suo pieno ripristino, dovrebbe essere colta l’occasione per dotare Vernazza di un sistema di depurazione degli scarichi a mare a basso impatto ambientale.
Attualmente è infatti presente una tubazione che convoglia gli scarichi, opportunamente filtrati, a circa un chilometro dalla costa. Pur non gravando su Vernazza alcun obbligo per l’installazione di un depuratore, nell’ambito di un piano integrato di rinascita e sviluppo sostenibile una gestione degli scarichi a mare che persegua la minimizzazione degli impatti sull’ambiente marino, rappresenta un obiettivo di grande valore etico, anche in ragione del fatto che il borgo si trova racchiuso in un’area naturale protetta.
1e. Mobilità
Nell’ambito di un piano integrato per la sostenibilità, si inserisce la definizione di un nuovo sistema di mobilità per Vernazza, in riferimento sia all’accesso di vetture private, sia a quello di mezzi per il carico e scarico delle merci, in particolar modo attraverso modalità di car sharing già in fase di attuazione.
A tale proposito dovrebbe essere valutata l’opportunità di una dislocazione più a monte della sbarra di accesso al paese e, accanto alla predisposizione di limitate aree di parcheggio, vi è l’intenzione di dotare il borgo di un sistema di mezzi di piccole dimensioni a propulsione elettrica o a metano. Per il trasporto di persone si potrebbe guardare a iOn, modello prodotto da PAS Peugeot Citroën, leader in Europa nel settore dei veicoli elettrici.
Sarà inoltre attivato dall’ATI del Parco Nazionale delle Cinque Terre un sistema di trasporto merci e bagagli nel centro storico di Vernazza.
2. Sostenibilità sociale ed economica
Un piano integrato che persegua un reale obiettivo di sviluppo sostenibile non può in alcun modo tralasciare la predisposizione di iniziative che puntino al sostegno dell’economia e alla promozione sociale della Comunità di Vernazza.
Per il conseguimento della sostenibilità sociale ed economica, le aree di intervento sono:
2a. Turismo e commercio;
2b. Agricoltura;
2c. Nuove Tecnologie;
2d. Promozione e comunicazione.
2a. Turismo e commercio
Il rapido riavvio delle strutture ricettive così come delle attività commerciali costituiscono obiettivi di particolare urgenza.
In riferimento a quanto detto in precedenza, supporto tecnico dovrà essere fornito ai proprietari che hanno subito danni dagli eventi alluvionali. In favore del riavvio delle attività turistiche e commerciali dovranno inoltre essere esperite iniziative di ricerca delle necessarie risorse finanziarie.
In una prospettiva di ampio respiro, dovranno essere intensificate azioni che puntino al continuo miglioramento della qualità dell’offerta turistica. Il Marchio di Qualità Ambientale del Parco Nazionale delle Cinque Terre per le strutture ricettive, così come l’iniziativa ‘Cucina Tipica’ dei ristoratori di Vernazza, rappresentano un’ottima base da cui partire per l’attuazione di una sempre più efficace azione di ‘marketing territoriale’ che promuova il turismo sostenibile e di qualità, l’unico veramente capace di generare redditività per la Comunità locale e di provocare ricadute positive anche per il settore agricolo delle eccellenze produttive locali. L’interrogativo da porsi è “Turismo sì! Ma quale turismo?”.
Una prima iniziativa potrebbe essere quella dell’apertura di uno sportello “turismo e commercio” da avviare attraverso un coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria, del Parco, del Sistema Turistico Locale così come degli Enti locali competenti.
2b. Agricoltura e silvicoltura
In un contesto territoriale come quello di Vernazza e di tutto il sistema Cinque Terre, il mantenimento delle pratiche agricole assume una rilevanza cruciale sia per la tutela del valore estetico e culturale di questo paesaggio unico, sia per scongiurare il verificarsi di ulteriori pericolosi dissesti idrogeologici.
A seguito degli eventi alluvionali che hanno interessato con diffuse frane il territorio di Vernazza, appare in primo luogo indispensabile, per una piena ripresa delle attività agricole, il ripristino del sistema delle monorotaie. Inoltre, si rendono necessari interventi in favore di un miglioramento dell’accessibilità dei terreni insieme alla predisposizione di una mappatura della rete sentieristica.
Per favorire il recupero dei terreni abbandonati, da un lato, dovrebbero essere predisposti strumenti amministrativi che facilitino la rimessa a coltura dei fondi e, dall’altro, dovrebbero essere creati sistemi di finanziamento delle attività agricole da parte di soggetti privati, sulla scia dei risultati che erano stati conseguiti con la campagna di adozione dei vigneti.
Per il supporto alle imprese agricole esistenti, così come a quelle in via di costituzione, si dovrebbe fornire assistenza tecnica, amministrativa e fiscale. E’ stata perciò stabilita l’apertura ogni giovedì di uno ‘sportello agricoltura’ all’interno del Laboratorio.
A sostegno di un miglioramento delle condizioni lavorative degli agricoltori vernazzesi si dovrebbero prevedere delle modalità di incentivazione all’introduzione di forme di meccanizzazione che potrebbero essere adottate da singoli imprenditori o da gruppi di imprese.
In ragione delle particolari difficoltà che caratterizzano l’agricoltura nel territorio, non soltanto di Vernazza ma dell’intero comprensorio delle Cinque Terre, il futuro dipende strettamente dalla capacità di conseguire una diffusa multifunzionalità delle attività agricole, incentivando la qualità dei prodotti e diffondendo buone pratiche capaci di creare valore aggiunto (come i metodi biologici), giungendo perciò a stringere una sempre più intima interconnessione tra la componente rurale e quella del turismo sostenibile e di qualità. Possibilità di risorse possono essere reperite a partire dalle misure attive del PSR 2007-2012 regionale.
Sono state individuate inoltre fonti di finanziamento nei progetti ‘past’ e ‘synergie’ approvati dalla Provincia de La Spezia. Accanto a tali opportunità, si evidenziano i fondi messi a disposizione del GAL spezzino dall’Asse 4 del PSR per la riprogrammazione 2012-2015, insieme alle risorse connesse alle azioni di cooperazione interterritoriale che potrebbero coinvolgere i Gal Valli del Tigullio e La Spezia.
All’interno del Laboratorio si intende giungere alla definizione concertata di due o tre progetti pilota che si prefiggano l’obiettivo di una gestione attiva del suolo capace di creare valore aggiunto per il paesaggio e di prevenire i rischi derivanti dal dissesto idrogeologico e dagli incendi. Tali progetti dovrebbero perciò orientarsi al recupero di terreni olivicoli e viticoli in stato di abbandono e all’attuazione di una costante cura del patrimonio boschivo.
2c. Nuove Tecnologie
Si valuta l’opportunità di prevedere una sperimentazione diffusa delle tecnologie più innovative, le quali troverebbero una molteplicità di applicazioni, dal turismo alla tutela della salute, dalla salvaguardia del territorio al funzionamento dell’attività amministrativa.
In ambito turistico si potrebbe per esempio pensare a tour virtuali attraverso una sorta di ‘street view’ dei borghi e dei sentieri sulla scorta del progetto attuato dal Comune di Lecce attraverso l’utilizzo della tecnologia RFID.
La forte presenza di popolazione anziana potrebbe indurre a predisporre servizi di teleassistenza così come di richiesta e consegna della spesa, in modo da favorire il più a lungo possibile la permanenza delle persone anziane al proprio domicilio.
Inoltre, potrebbero essere utilizzate tecnologie di monitoraggio del territorio. A tale proposito, i sistemi sviluppati dai progetti ‘Pervasive Earth Monitoring’ e ‘Flora’ potrebbero rappresentare un’interessante opportunità. L’Amministrazione potrebbe offrire poi alcuni servizi come webcam, monitoraggio di zone sensibili, hotspot e reti civiche.
Per l’attuazione del piano Nuove Tecnologie si attiveranno le expertise offerte dai Poli tecnologici, soggetti essenziali nel sostenere l’innovazione per lo sviluppo territoriale. Degli otto Poli tecnologici presenti in Liguria ne sono stati individuati quattro (‘SI4Life’(1), ‘Energia sostenibile’, ‘DLTM’(2) e ‘TRANSIT’(3)) con i quali potranno essere stipulate delle convenzioni.
2d. Promozione e comunicazione
L’attuazione del Piano dovrà essere accompagnata in corso d’opera da iniziative di comunicazione, da una parte nei confronti della Comunità locale e dall’altra verso l’esterno, in modo da mettere in atto un’efficace promozione dell’immagine di Vernazza nel mondo.
Per quanto riguarda la Comunità locale si prevede un attivo coinvolgimento in particolare nell’ambito del Laboratorio, la cui sede è stata individuata al secondo piano della scuola elementare. Dovrà essere inoltre dato ampio risalto ad iniziative di sensibilizzazione in particolare in riferimento all’auspicabile ritorno dei bambini vernazzesi alla scuola del paese.
La promozione della rinnovata immagine di Vernazza dovrà indirizzarsi ai seguenti obiettivi:
• sottolineare l’importanza decisiva che per Vernazza assume la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale e del paesaggio;
• affermare che Vernazza, con le azioni intraprese, è al sicuro dai pericoli di nuovi dissesti idrogeologici;
• divulgare la straordinarietà di un paese che ha scelto di non produrre emissioni di CO2, di non produrre rifiuti e che ha messo in campo ogni sforzo perché la qualità dell’acqua potabile e di quella marina sia garantita.
3. Modalità attuative
Per dare avvio ad una pianificazione così ampiamente integrata, si è reso indispensabile incominciare con la raccolta di tutte quelle proposte ragionevoli che andassero nella direzione degli obiettivi generali di sviluppo sostenibile che sono stati prefissati. Questa fase, che rimane peraltro ancora potenzialmente aperta, è stata esperita attraverso l’organizzazione di una serie di incontri che hanno coinvolto sia le rappresentanze istituzionali che la comunità locale. Ciò ha portato alla stesura di un piano di massima sul quale è stato avviato il lavoro di acquisizione del consenso dei responsabili politici, così come dei gestori dei fondi.
Al fine di un’efficiente attuazione delle misure inserite nel Piano si è provveduto alla strutturazione di un organigramma suddiviso in unità operative che si avvalgono della competente professionalità del personale del Parco Nazionale delle Cinque Terre, così come di volontari.
Per un’efficace attuazione del Piano, si è ritenuto presupposto imprescindibile l’assicurare i necessari flussi informativi. In linea con tale esigenza, un ruolo di grande rilevanza è stato attribuito al Laboratorio, nell’ambito del quale trova attivo e costante coinvolgimento la cittadinanza, anche in vista della stesura del nuovo Piano Urbanistico Comunale. Sempre all’interno del Laboratorio è stata inoltre predisposta l’apertura di una serie di sportelli per garantire assistenza informativa e tecnica nei confronti della comunità locale con riferimento alle diverse tematiche dell’edilizia, dell’agricoltura, del turismo e del commercio.
4. Tavola dei finanziamenti
La pluridirezionalità nella ricerca delle risorse finanziarie rappresenta un elemento cruciale per il conseguimento di una pianificazione di questo tipo. A questo scopo è stata realizzata una tabella riassuntiva che funzionerà da guida per il reperimento di fondi.
Note
(1)‘SI4Life – Scienza e Impresa insieme per migliorare la qualità della vita’.
(2) ‘DLTM – Distretto Ligure Tecnologie del Mare’.
(3) ‘TRANSIT – Tecnologie e Ricerca Avanzata Network Sicurezza Intermodalità nei Trasporti’.