“Come saranno le nostre città tra 50 anni? E tra un secolo? L’urbanistica sarà riuscita a renderle compatibili con il nuovo panorama di risorse scarse? Quali misure di adattamento e mitigazione alle nuove condizioni ambientali entreranno a far parte della pianificazione e gestione delle aree urbane?” Queste sono le domande con cui esordisce Francesco Musco nel testo “Rigenerazione urbana e sostenibilità”, edito da Franco Angeli (2009).
L’elemento innovativo che contraddistingue l’analisi non è tanto la descrizione della città sostenibile e delle sue caratteristiche, quanto la convinzione dell’autore che esista una consapevolezza condivisa sulla necessità che in tema di rigenerazione urbana le Pubbliche Amministrazioni concentrino i propri sforzi sul risparmio energetico, la lotta alle ineguaglianze sociali, la partecipazione popolare alle scelte comuni.
Questione politica e coscienza collettiva sono i due temi intorno a cui si sviluppa la discussione: da un lato la necessità di porsi degli obiettivi e di trovare degli strumenti per realizzarli, dall’altro l’esigenza di condividere con i soggetti locali il futuro della propria città. Una più vasta partecipazione non può prescindere però da una sempre maggiore scolarizzazione e dalla diffusione di strumenti comunicativi volti a stimolare i cittadini e a limitare le reazioni catastrofiche che scuotono l’opinione pubblica di fronte ai cambiamenti.
Il processo di rapida urbanizzazione, infatti, acuisce una serie di problemi che incidono sulla qualità di vita degli abitanti: la diminuzione degli spazi pubblici, il deterioramento delle infrastrutture, la difficoltà ad organizzare il trasporto pubblico. Per questo motivo la partecipazione pubblica risulta di fondamentale importanza.
“Stabilizzare” e “controllare” la crescita delle città verso l’esterno è uno degli obiettivi che devono essere perseguiti per ridurre l’impatto ambientale sul territorio circostante gli agglomerati urbani. Il suolo è una risorsa limitata che non va sprecata e, soprattutto, rispettata nei suoi equilibri. La città ha bisogno del suo territorio come “supporto ecologico” da cui prelevare risorse e in cui rilasciare i propri residui (rifiuti, prodotti derivanti da trasformazioni energetiche e da produzioni di diverso tipo). Senza un contesto che svolga questa funzione, la città non potrebbe mantenersi al pari di un qualsiasi altro ecosistema.
La partecipazione tra pubblico e privato non si realizza solamente attraverso l’organizzazione di commissioni tematiche, esposizioni e produzione di materiali grafici ed audiovisivi da distribuire alla collettività, ma attraverso una più ampia azione di supporto e incoraggiamento di iniziative quali partnership e collaborazioni.
L’esperienza internazionale ha dimostrato che la rigenerazione urbana è possibile proprio grazie alla combinazione di tutti i fattori locali e al coinvolgimento della comunità. Le relazioni tra città e territorio incoraggiano l’interazione tra materie diverse quali l’urbanistica, l’economia e l’ecologia. Proprio grazie all’approccio integrato i sistemi di pianificazione europea hanno introdotto strumenti e politiche che uniscono le politiche ambientali all’azione di governo.
L’esperienza nazionale ed internazionale di Francesco Musco lo spinge ad analizzare i casi specifici di due città europee, Copenhagen e Londra, che hanno dimostrato una particolare attenzione ed originalità nel combinare i fattori locali e sviluppare piani di grande efficacia.
La trattazione portata avanti parallelamente dal punto di vista teorico, attraverso lo studio delle politiche ambientali ed urbanistiche, ed empirico, grazie all’analisi di casi studio, fornisce un metodo di lettura ed analisi critica della città e del suo intorno.
Rigenerazione urbana e sostenibilità
Francesco Musco
Franco Angeli, 2009
Euro 22,00